Per economia circolare si intende un modello di produzione e consumo che permette di sfruttare le risorse naturali con l’obiettivo di estendere il loro ciclo di vita, ridurre i rifiuti che ne derivano e dove possibile impiegare questi rifiuti in altre attività. All’economia circolare si contrappone l’economia lineare che verrà approfondita nel paragrafo successivo. L’economia circolare permette quindi di dare nuova vita ai prodotti che in un’economia lineare finirebbero nella discarica o addirittura in mare. L’economia circolare permette ai materiali di scarto o che hanno finito il loro ciclo di vita di essere reintrodotti nel ciclo economico.
Ecco i 4 fondamenti dell’economia circolare:
- sostenibilità ambientale e delle risorse: utilizzare materie prime riciclabili e biodegradabili e allo stesso tempo utilizzare energia rinnovabile;
- estensione del ciclo di vita: creare dei prodotti che durino a lungo e che possano essere riparati;
- recupero e riciclo: recuperare il maggior numero di prodotti possibili e riciclare tutti gli altri;
- condivisione: dare la possibilità di utilizzare i propri beni ad altre persone quando altrimenti sarebbero inutilizzati.
Che cos’è l’economia lineare
Il modello dell’economia lineare si basa anche in questo caso su 4 fondamenti: estrazione – produzione – consumo – smaltimento rifiuti. L’economia lineare è l’economia che ancora è predominante nel 2021, a più di 200 anni dalla sua comparsa, ma la direzione sta cambiando e sempre più forme di economia circolare si stanno sviluppando. L’economia lineare è ciò che ha permesso ai paesi più sviluppati di raggiungere un livello di benessere elevato, ma allo stesso tempo è evidente che non sia sostenibile nel tempo e già i primi effetti relativi all’utilizzo sfrenato delle risorse naturali sono visibili. Sono visibili sia da un punto di vista ambientale che umano, dato che un sempre maggior numero di persone è costretto a migrare per ragioni climatiche.
Sempre più aziende stanno decidendo di adottare un modello di sviluppo più vicino all’economia circolare, ma la strada è ancora lunga. Altra considerazione da fare è relativa all’estrazione delle materie prime. Se fino a qualche decennio fa l’approvvigionamento di materie prime come petrolio e gas era relativamente semplice, ora non lo è più considerato che tutti i giacimenti che comportavano costi minori sono già stati utilizzati e sono esauriti o sono in via di esaurimento. Di conseguenza estrarre questo tipo di materie prime è più costoso e più impattante da un punto di vista ambientale.
Quali sono i vantaggi?
I vantaggi dell’economia circolare sono numerosi e di seguito verranno elencati.
Innanzitutto ricorrere all’economia circolare può essere un vantaggio per le aziende. Permette infatti una maggiore competitività e la possibilità di introdurre nuovi modelli di business, in questo modo inoltre non si è sottoposti al grande pericolo relativo ai cambiamenti dei prezzi. Ricorrere all’economia circolare consente inoltre di aumentare il tasso di innovazione aziendale, consentendo in alcuni casi di trarre dei veri e propri guadagni ulteriori che difficilmente potevano essere ipotizzati in fase di realizzazione.
Ricorrere all’economia circolare permette di ridurre in modo significativo l’impatto ambientale e di conseguenza evitare di inquinare l’ambiente, e allo stesso tempo permettere una riduzione delle emissioni. Permette poi di creare nuove professioni, sia strettamente collegate all’economia circolare stessa che connessi con essa, ad esempio il settore delle riparazioni.
Permette un risparmio per i cittadini, che possono beneficiare di prodotti usati ma ancora funzionanti piuttosto che dover rivolgersi a prodotti nuovi che hanno un prezzo più elevato. Infine è necessario menzionare la sharing economy, e cioè quel modello di business basato sulla condivisione di beni, prodotti e servizi tra più persone, che permette un risparmio di denaro da entrambi i lati.
Esempi pratici
Un primo esempio di economia circolare è Enjoy, un servizio che di car-sharing presente nelle più grandi città italiane. Considerato che l’automobile per la maggior parte del tempo resta ferma, un servizio del genere permette di realizzare meno automobili e quindi sfruttare meno risorse naturali e allo stesso tempo ci sono meno rifiuti da smaltire alla fine del ciclo di vita. Allo stesso tempo permette a chi deve compiere solo brevi spostamenti di non necessitare di un auto di proprietà.
Fairphone è un’azienda proveniente dall’Olanda che ha realizzato uno smartphone capace di durare molto più a lungo degli altri smartphone. Si tratta di un telefono componibile, di conseguenza qualora si rompa un pezzo del telefono, potrà essere sostituito con estrema semplicità. Pone un particolare focus anche alla sostenibilità ambientale e al rispetto dei diritti dei lavoratori che operano nelle miniere del Congo per estrarre quelle risorse necessarie per la produzione degli smartphone.
Orange fiber è una startup siciliana che produce abbigliamento ricavato dagli scarti delle bucce dell’arancia. Dalle bucce si ricava la cellulosa che viene quindi trasformata in filato e successivamente in tessuto. Un’azienda che realizza dei prodotti provenienti da risorse naturali è NU-OVUM che ha sperimentato una bio-plastica realizzata con i gusci d’uovo.